Grazie a un collaudato sistema di fatture false, a fronte di un fatturato medio di 2,5 milioni di euro l'anno non versava praticamente nulla all'Erario. E' quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Lugo, nel Ravennate, che ha denunciato a piede libero un imprenditore cinese 38enne per uso di fatture per operazioni inesistenti.
L'inchiesta - secondo quanto riportato in una nota - è scattata l'anno scorso quando, al momento dell'apertura di una verifica fiscale, i finanzieri lughesi si sono imbattuti in un'azienda, quella del 38enne appunto, all'apparenza perfetta: tanto lavoro, macchinari all'avanguardia e una catena di montaggio idonea a una produzione di rango. In totale 26 dipendenti, dei quali uno in nero, tutti di origine cinese. Perfetta, sempre all'apparenza, anche la contabilità. Quando però i militari hanno passato al setaccio i libri contabili, sono loro balzate all'occhio numerose fatture di acquisto emesse da altrettanti fornitori, sempre cinesi e tutti evasori totali o con partite Iva inattive da molto tempo. I controlli successivi hanno permesso di stabilire che le fatture emesse facevano riferimento a indirizzi inesistenti. L'ultimo tassello investigativo è arrivato dalle anomalie riscontrate sui pagamenti: le fatture d'acquisto dei fornitori reali venivano pagate prevalentemente con bonifici bancari; mentre quelle dei fornitori fittizi venivano saldate in contanti o attraverso assegni poi incassati dallo stesso 38enne. Quelle somme, prelevate allo sportello della sua banca, venivano usate per spese personali o venivano inviate in Cina.
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