A 50 giorni dall'entrata in vigore della Legge che regolamenta le unioni civili tra persone delle stesso sesso, nella gremitissima sala consiliare di Castel San Pietro Terme si è celebrato domenica 24 luglio il primo sì dell'Area Metropolitana bolognese. Le "nozze" sono avvenute mentre non è ancora operativo il decreto per la tenuta dei registri negli archivi dello stato civile, emanato sabato 23 luglio dal governo ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Ad unirsi civilmente davanti al sindaco Fausto Tinti ("il nostro è un atto blindato, arriveranno i decreti e copieranno da noi"), coronando il loro sogno, sono state Deborah Piccinini, 45 anni, originaria di Bologna, ragioniera in un'azienda, ed Elena Vanni, 46 anni, nata a Firenze, tecnico informatico, entrambe impegnate anche nel volontariato. Si erano conosciute una quindicina d'anni fa in un centro buddhista, poi si erano perse di vista, ma cinque anni fa si sono ritrovate ed è scoppiato l'amore come, racconta Elena, "un fulmine a ciel sereno".
Un paio d'anni fa si sono trasferite in una casa isolata delle colline castellane, nella zona di Montecalderaro. Curioso e insolito il primo incontro con il sindaco: "erano in difficoltà e bloccate in casa, senza neppure una pala, da un metro e mezzo di neve che era caduta copiosa e con i soccorsi riuscimmo a liberarle", ricorda il primo cittadino.
La piena libertà di Deborah ed Elena nel fare questo passo importante della loro vita "arricchisce - ha sottolineato il sindaco durante la cerimonia - la comunità di persone mature perché oggi non c'è spazio per essere contro, c'è spazio per essere per, quindi grazie a Deborah ed Elena per averci aiutato ad essere uomini e donne migliori". Entrambe manterranno i loro cognomi, con un'unione in comunione di beni. Soddisfatto anche il presidente del circolo Arcigay Cassero di Bologna, Vincenzo Branà :"è un messaggio di speranza per chi si ama".
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