Un albergo di Rimini ha rifiutato la prenotazione di una persona cieca perchè accompagnata dal suo cane guida. A denunciare questo episodio è l'Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uic), che ricorda come la legge affermi che 'il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico'.
E sulla vicenda è intervenuta anche la struttura alberghiera riminese, con una nota del suo amministratore unico, Mauro D'Amico. "A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro. Nel caso del cieco richiedente, oltre a rispondere negativamente, abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi, dopo averla contattata e aver concordato lo stesso prezzo nonostante avesse costi diversi nel periodo desiderato". L'hotel, viene spiegato in un passaggio del comunicato, "garantisce ai propri ospiti da anni un ambiente pulito e confortevole senza la presenza di animali. Al momento della prenotazione i clienti sono certi che al loro arrivo troveranno una struttura completamente priva di residui quali possono essere i peli di gatti o cani, causa di allergie per molti. E non ci si può suggerire una maggiore attenzione nelle pulizie per ovviare al problema delle allergie". Inoltre, viene argomentato ancora nella nota, "quando mettiamo in vendita le nostre stanze noi sottoscriviamo a tutti gli effetti un contratto: nel periodo richiesto dal cliente ipovedente con circa 150 ospiti. Con tutta la buona volontà non avremmo potuto renderci inadempienti nei confronti di 150 persone per tutelare gli interessi di un singolo". L'hotel, infine, si rammarica "delle problematiche" che l'ipovedente "vive nel quotidiano e non possiamo neanche minimamente immaginarcele. Ma questo nostro rammarico non può prevalere sui nostri obblighi commerciali e morali nei confronti di una plurarità indefinita di ospiti che confidano nella nostra onestà, e che frequentano da anni la nostra struttura con la certezza che magari i loro figli se non loro stessi, con forme di grave allergia agli animali possono trascorrere delle vacanze serene - conclude la nota - e conformi al contratto stipulato (struttura pet free)".
"Mi auguro si tratti di un semplice, gigantesco equivoco che, come tale, dovrebbe essere chiarito immediatamente, magari con una bella lettera di scuse". Così il vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi, commenta la vicenda dell'albergo che ha rifiutato un ospite cieco perché aveva un cane guida. "Se così non fosse - aggiunge - si tratterebbe di un episodio molto grave, del tutto fuori luogo e fuori scala rispetto a quella cultura dell'ospitalità assoluta, universale che la nostra terra ha sempre espresso, facendone una chiave per capire il mondo e per costruire un modello di sviluppo ultradecennale e capace di garantire ricchezza e prosperità". Lisi ricorda che proprio a Rimini la sezione provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi ha organizzato innumerevoli corsi di formazione per illustrare ai gestori delle strutture ricettive tutte le novità legislative, a partire dalla legge sui cani guida. La vicesindaco si augura che la vicenda si risolva, ma in caso contrario, "il Comune di Rimini interverrà con tutti i mezzi previsti dalle leggi e dalle normative per riparare a un episodio incivile e vergognoso".