(ANSA) - BOLOGNA, 1 FEB - Mattinata di tensione in via Corticella, periferia di Bologna, per lo sfratto esecutivo di una famiglia di quattro persone. Per impedire, o almeno rimandare lo sfratto, una trentina di attivisti del collettivo Social Log hanno dato vita a un presidio, bloccando la strada.
Nell'appartamento, di proprietà privata, vivono un 60enne e la moglie 57enne, oltre alla figlia e a un nipotino di 5 anni, questi ultimi da qualche giorno fuori città. La coppia ha deciso di resistere allo sfratto, che oltre all'ufficiale giudiziario ha visto l'intervento del Reparto Mobile della Polizia. A metà mattina il 60enne è sceso in strada per farsi visitare dai medici del 118, visto che è diabetico e ha problemi di cuore, mentre la moglie è rimasta in casa, decisa a non andarsene. A quanto si apprende, la famiglia è quinta in graduatoria per l'assegnazione di un alloggio Acer e nel giro di qualche settimana potrebbe ottenere una casa popolare.
La tensione è proseguita anche nel primo pomeriggio, quando la moglie dell'affittuario si è messa per qualche istante a cavalcioni sulla ringhiera del balcone, minacciando di buttarsi. E' stata poi riportata alla calma da uno degli attivisti del collettivo che era in casa con lei. La situazione si è sbloccata verso le 14: dopo l'intervento degli assistenti sociali del Comune, alla coppia è stato offerto un alloggio di transizione e il mantenimento del punteggio nella graduatoria che dovrebbe permettere alla famiglia di ottenere a breve un alloggio Acer. Hanno così accettato di lasciare l'appartamento e, poco dopo, anche il presidio in strada è terminato.