"La pista fascista è stata una falsa bandiera e la strage è servita a favorire il compromesso storico". Lo ha detto Gabriele Adinolfi, uno dei fondatori e leader di Terza Posizione (Tp) a cavallo tra gli anni '70 e '80, nel corso dell'udienza di oggi davanti alla Corte d'Assise di Bologna, che sta processando l'ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980.
Nel corso della sua testimonianza l'ex leader di Tp ha sottolineato di essere stato "parte offesa nel processo sulla strage e sono stato oggetto - ha aggiunto - di tre tentativi d'accusa da parte dei servizi deviati e della P2". Per quanto riguarda Cavallini, Adinolfi ha spiegato di averlo conosciuto in Francia, durante la latitanza, nel 1982-83. "Escludo a pelle - ha sottolineato - contatti di Cavallini con i servizi segreti deviati e la P2".
Adinolfi, 'la pista fascista sulla Strage di Bologna è una falsa bandiera'
L'ex leader di Tp, escludo contatti Cavallini con servizi e P2