L'uso del termine 'balsamico' è tutelato contro le evocazioni: si è pronunciata in questo senso la Corte d'Appello di Bologna. Ne danno notizia i due Consorzi modenesi di tutela dell'aceto balsamico Igp e dell'aceto balsamico tradizionale Dop esprimendo soddisfazione per "l'autorevole conferma giudiziale" del loro operato.
Negli ultimi due anni il Tribunale di Bologna ha affrontato due processi relativi alla questione dell'uso del termine "balsamico" per condimenti alimentari. Entrambi i casi, ricordano i Consorzi, nascevano da procedimenti amministrativi gestiti dall'Ispettorato controllo qualità e repressione delle frodi (Icqrf), che si erano conclusi con l'emissione di "provvedimenti inibitori e sanzionatori nei confronti delle aziende coinvolte". Dopo il ricorso in sede giudiziale dei provvedimenti amministrativi, il Tribunale di Bologna si è pronunciato, la prima volta nel 2017 e la seconda nel 2018, confermando le tesi e le sanzioni dell'Icqrf e riconoscendo anche a livello civile che i casi analizzati, con oggetto l'uso del termine "balsamico" per condimenti alimentari, "costituivano evocazioni della denominazione tutelata".
Le sentenze di primo grado sono state poi appellate e nei giorni scorsi la Corte bolognese si è pronunciata sul ricorso relativo alla prima sentenza, rigettandolo, e confermando quindi l'ordinanza di ingiunzione a suo tempo emanata dall'Icqrf. "Questo provvedimento è il giusto premio per tutti gli anni di lavoro e per la perseveranza con cui i nostri Consorzi stanno lavorando alla tutela delle denominazioni, dei produttori, dei consumatori e del territorio", hanno detto i due presidenti Enrico Corsini e Mariangela Grosoli.
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