(ANSA) - BOLOGNA, 29 LUG - Dalla procura di Reggio Emilia non è mai arrivato un cenno alla falsità delle relazioni dei servizi sociali. Lo dice Silvia Marzocchi, procuratore presso il Tribunale dei Minori di Bologna, in una dichiarazione a proposito del caso di un bambino il cui affido era stato revocato alla famiglia nello scorso novembre.
"La notizia - dice Marzocchi -non rispecchia la realtà dei fatti. La Procura di Reggio Emilia comunicò alle autorità giudiziarie minorili che non erano emersi elementi per procedere a carico del padre del minore per il delitto di maltrattamenti.
Nessun cenno alla ritenuta falsità delle relazioni dei servizi sociali". In ogni caso, precisa la Procura dei Minori, quando la delicata indagine è deflagrata sui giornali il bimbo - che non è mai stato allontanato dalla famiglia - era con entrambi i genitori.
"Si è trattato - prosegue ancora
Marzocchi - di rituale comunicazione dell'esito delle indagini
preliminari, necessaria quando esse vedono coinvolto un minore.
La Procura minorenni ha trasmesso il documento al Tribunale,
che, a sua volta, aveva ricevuto identica informazione.
All'esito dei successivi accertamenti svolti da quell'ufficio,
avendo comunque rilevato una situazione di oggettivo disagio e
pregiudizio del minore (che ovviamente non sempre assume rilievo
penale) il Tribunale disponeva la protezione del bimbo sotto
forma di accoglienza, insieme alla madre che accettava, presso
una struttura protetta. Il padre a sua volta aderiva ad un
percorso riservato agli uomini maltrattanti. Trascorsi cinque
mesi e valutato il miglioramento della complessiva situazione
famigliare, il nucleo veniva nuovamente riunito presso la
propria abitazione". (ANSA)