"Con una perdita di prodotto che va dal 40 al 100% in tutta la regione e un danno sulla produzione nazionale che ha raggiunto i 250 milioni di euro, il flagello della cimice asiatica si è trasformato in una vera e propria emergenza ed è necessario organizzare al più presto un incontro con i vertici della Regione per attivare immediatamente una serie di soluzioni per far fronte a una situazione ormai insostenibile". Lo chiede Coldiretti Emilia-Romagna denunciando un impatto della cimice asiatica sulle colture che è oltre "i livelli di guardia".
Gli agricoltori chiedono "che sia garantito un significativo finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità in una situazione in cui dall'inizio dell'estate si sono verificati lungo la penisola 725 eventi estremi tra tempeste, trombe d'aria grandinate e nubifragi, quasi il doppio dello scorso anno (+88%) che hanno devastato le campagne italiane e hanno colpito duramente anche la nostra regione".
E all'appello lanciato dalla Coldiretti replica l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, che ha fissato un incontro, mercoledì prossimo, per valutare "le misure più efficaci" a sostegno del comparto agricolo. "Siamo assolutamente consapevoli dell'impatto negativo sulle coltivazioni della cimice asiatica - osserva - tanto che è già convocato un vertice mercoledì prossimo, 28 agosto, in Regione con le Associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli. Insieme - conclude Caselli - valuteremo e adotteremo le misure più efficaci per sostenere un comparto come quello agricolo, fondamentale per l'economia regionale".
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