Quattro persone in carcere, uno ai domiciliari e altri cinque sottoposti all'obbligo di firma.
Tredici in tutto gli indagati. E' questo l'esito dell'operazione denominata "Italiani brava gente" che ha permesso di sgominare una radicata e spietata organizzazione di sfruttatori di prostitute a Piacenza. Un gruppo composto dai capi albanesi e da collaboratori italiani, caratterizzati, soprattutto i primi, da un modo di agire senza scrupoli nei confronti delle ragazze albanesi che venivano fatte prostituire alla periferia di Piacenza. Indagini, coordinate dal pm Antonio Colonna, con la sinergia tra squadra mobile della questura e agenti della polizia locale di Piacenza.
Gli inquirenti hanno scoperto che alcune ragazze erano state obbligate anche ad abortire oppure a contrarre matrimoni finti con cittadini italiani.
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