"Quindicimila è un numero realistico" delle 'sardine' umane che ieri sera hanno gremito Piazza Maggiore a Bologna in risposta alla kermesse della Lega per la candidatura di Lucia Borgonzoni alle regionali in Emilia-Romagna. Lo dice all'ANSA Mattia Santori, uno dei quattro ragazzi che ha lanciato il flashmob su Facebook. "Siamo sommersi di reazioni - afferma - volevamo suonare una sveglia collettiva e la sveglia è suonata. Ora dal basso c'è già una risposta libera, il nostro risultato più bello".
Dopo Bologna 'sardine' a Modena. "Lunedì ci sarà il primo flashmob delle 'sardine unite' a Modena in vista di una visita di Matteo Salvini in città, lo hanno appena lanciato degli studenti. Il fatto che altri inseguano il nostro messaggio è per noi un ottimo risultato", dice Mattia Santori. "La nostra idea era portare qualcosa di nuovo smettere di inseguire il vecchio proposto da altri. Ora vogliamo sfruttare la nostra visibilità per dare voce a coloro che vorranno organizzare simili iniziative".
"Di sicuro fino a due giorni prima non ci aspettavamo una partecipazione così", dice Mattia, che da stamattina ha il telefono rovente per le notifiche di interazioni social e per le richieste di commento di media da tutta Italia. "La nostra era un'iniziativa di quattro amici (insieme a lui Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e Roberto Morotti, ndr). Non avevamo nessuna ambizione se non quella di suonare una sveglia collettiva convinti che Bologna fosse il luogo giusto per farla e così siamo partiti". Una "sveglia", chiarisce, "per la gente di sinistra, dal basso, che ha dormito per troppo tempo". L'aspetto "più incredibile" di ieri sera, confessa, è stato coinvolgere "persone di tutte le fasce d'età, bambini, anziani, famiglie. Gente che non scendeva in piazza da una vita". C'è una reazione della piazza che l'ha colpito di più. "Quando ho detto 'siamo vicini ai nostri politici'. Dopo le ovazioni il silenzio, poi ancora acclamazione. Tantissimi mi hanno detto che questa frase è stata potentissima. Noi non siamo assolutamente anti-politici, ma anti-criticoni". "Non volevamo arrivare al giorno dopo le elezioni (le regionali in Emilia-Romagna) in cui tutti si chiedono 'come sia stato possibile'. Ecco mancano tre mesi, noi suoniamo la sveglia".
Il flashmob in Piazza Maggiore "è qualcosa che ha funzionato, che ha risvegliato un po' le coscienze. Speriamo che i 15mila di Bologna abbiano dato un segnale a migliaia di persone in tutta la regione e non solo. Abbiamo già ricevuto moltissime interazioni, la gente ha capito che è un momento abbastanza storico. Abbiamo anche qualcosa in cantiere, ma è ancora presto. Ora dobbiamo capire come allargare il nostro team, come strutturarci", dice Mattia. I quattro amici non erano "pronti" a questo successo ma ora non vogliono disperdere il patrimonio di visibilità guadagnato.
E dal flashmob è già nata una Pagina Facebook dedicata a questo nuovo movimento, '6000 sardine', dove verranno comunicate altre iniziative. "Ieri in quella piazza è cambiato qualcosa - si legge in un post - Abbiamo ripreso ciò che ci appartiene utilizzando mezzi che il populismo non conosce: la gratuità, l'arte e le relazioni umane. Per noi l'emozione è stata grande ma sappiamo che non siamo stati gli unici ad emozionarsi. I giornali e le radio ci fanno tante domande a cui non sappiamo rispondere. L'unica certezza è che siamo una grande famiglia e che faremo grandi cose insieme. Questa pagina sarà la nostra casa, invitate chi è pronto a rimboccarsi le maniche. Non mollateci sul più bello. #6000sardinesenzasalvini".
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