Da febbraio, con una trentina di operazioni, ha prelevato quasi 28mila euro dal conto di un facoltoso cliente, un 68enne ravennate, ignaro dell'esistenza di un secondo bancomat a lui intestato. Di questo è accusato un 43enne ex direttore della filiale di Ravenna di un noto colosso bancario e da qualche mese dipendente di un altro istituto, arrestato dai carabinieri.
Dopo la convalida l'indagato è stato sottoposto alla misura dell'obbligo di dimora a Lugo. I suoi difensori, gli avvocati Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame, chiedendo la revoca dell'obbligo di dimora del loro assistito e restano in attesa, come hanno dichiarato in una nota, "che la vicenda di definisca e si concluda nelle competenti sedi". Ai difensori "appare, quantomeno, curioso che alcune testate giornalistiche abbiano riportato interi stralci di atti giudiziari - hanno concluso i legali - che, al momento, non sono in possesso della scrivente difesa".