"Noi familiari siamo determinati nel ricercare la verità, anche se lontana e difficile da raggiungere ed auspichiamo una riapertura delle indagini". Lo hanno scritto in una lettera i familiari di Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefaini, i tre carabinieri uccisi il 4 gennaio del 1991 al Pilastro, in periferia a Bologna, dalla banda della Uno Bianca.
"Un contributo in questa direzione - prosegue la lettera che racconta i fatti del Pilastro - potrebbe arrivare anche dalla preannunciata informatizzazione e pubblicazione degli atti processuali, così come avvenuto per altre vicende giudiziarie. Ci batteremo affinché venga fatta piena luce sulle tante ombre che aleggiano su questa vicenda e continueremo ad opporci a vergognosi sconti di pena per coloro che si sono macchiati di crimini così efferati".
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