Oltre duecentocinquanta fotografie di giovani, la metà delle quali minorenni, nude o in atteggiamenti provocatori. Immagini che venivano salvate su una cartella condivisa tra i pc degli indagati.
I fatti risalgono al 2018. I sei ragazzi si sarebbero fatti inviare le immagini direttamente dalle vittime, inconsapevoli del fatto che poi sarebbero state condivise tra gli indagati. La prima denuncia è stata presentata quando un genitore di una delle giovani ha trovato le immagini di nudo salvate sul suo cellulare e la ragazza ha riferito di averle inviate ad amici.
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