Il livello idrometrico del Po è sceso ed è basso come in piena estate ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 28% dell'Iseo. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca, nel Pavese, è di -2,4 metri, lo stesso di metà agosto scorso.
La "preoccupazione maggiore" in questo momento per il Po "riguarda l'Appennino", perché "quest'inverno non è nevicato e non abbiamo il contributo dello scioglimento della neve. Si tratta di un'area - in particolare l'Emilia, con Piacenza, Parma, Reggio e Modena - in cui la situazione di scarsità idrica si potrebbe far risentire in modo importante". Lo dice all'ANSA Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. I motivi di preoccupazione sono diversi, spiega, e sono legati alle precipitazioni, fin qui basse e non in aumento secondo le previsioni meteo, ma anche alla minore quantità di neve "che garantisce una certa portata del fiume che sarà sicuramente inferiore agli anni passati" e ai cambiamenti climatici, con "temperature alte che faranno tra l'altro sciogliere la neve più velocemente e dunque quando avremo bisogno di acqua, l'acqua non ci sarà". Con queste temperature "anche l'agricoltura anticipa il suo bisogno irriguo, la richiesta di acqua ci sarà già dal 15 marzo".
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