Con diverse operazioni e sfruttando una 'rete' di società cartiere, con sedi fittizie a Roma, avrebbe trasferito i guadagni, frutto di attività illecite, all'estero, per ostacolarne l'identificazione. Con la collaborazione di cinque persone, quattro italiane e una straniera, tutte sui 40 e residenti in provincia di Bologna e Modena, un imprenditore residente nell'imolese, Cristian Marocchi, 41 anni e impegnato nel settore motoristico, secondo la Guardia di Finanza sarebbe riuscito a trasferire i fondi, giustificando i movimenti del denaro con giri di fatture per operazioni inesistenti.
Autoriciclaggio e capitali all'estero, arrestato imprenditore
Indagine Gdf nel Bolognese, sequestro di beni di oltre 3 milioni