Emilia Romagna

Coronavirus, Medicina e Ganzanigo 'zona rossa'

Ordinanza straordinaria Regione, stop a ingressi e uscite

Coronavirus: comune Medicina nel Bolognese diventa 'zona rossa'

Redazione Ansa

Il Comune di Medicina e la frazione di Ganzanigo, nel Bolognese, come Codogno e Vo': sono 'zona rossa' per contenere il coronavirus. Da oggi e fino al 3 aprile aumentano le restrizioni in base all'ordinanza n. 36 del 15/3/20 della Regione Emilia-Romagna che dispone il divieto di allontanamento e di accesso per queste zone. "Dobbiamo evitare altri contagi dentro Medicina", dice il sindaco Matteo Montanari, ed evitare l'estensione del "contagio verso la Città metropolitana di Bologna".

Medicina ha poco più di 16mila abitanti ed era già tra i sorvegliati speciali in regione per l'epidemia del coronavirus: nelle scorse settimane era emerso un 'focolaio' in un centro sociale frequentato da pensionati. Un caso rimarcato nelle scorse settimane anche dal commissario straordinario Sergio Venturi che aveva segnalato 19 contagiati in un solo giorno tra gli avventori della bocciofila. "Abbiamo capito come il tipo di virus che ha colpito Medicina sia particolarmente aggressivo e contagioso", dice il sindaco.

 

L'estrema criticità della situazione di Medicina è nei numeri inviati in Regione dall'Azienda Usl di Imola e dall'ordinario di Malattie infettive dell'Università di Bologna. A Medicina e Ganzanigo, comunica la Regione Emilia-Romagna, "erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati. Nella nota si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto 'oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un'elevata diffusibilità correlata all'alto burden microbico'". Questo significa che il ceppo di virus che si è diffuso a Medicina è particolarmente aggressivo. Dunque è stato valutato un serio rischio "di rapida diffusione" potenzialmente all'intera area metropolitana bolognese, ad alta densità di popolazione.

Merola: 'Zona rossa tutela un milione bolognesi' - "Una scelta coraggiosa e necessaria che abbiamo condiviso e riguarda e tutela tutto il milione di abitanti della città metropolitana di Bologna". Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, definisce la decisione di istituire Medicina come 'zona rossa' anti coronavirus. Una scelta, spiega il primo cittadino, presa "dopo un pomeriggio di continui contatti tra me, il presidente della Regione e il sindaco di Medicina", al quale "ancora di più in questo momento voglio testimoniare la mia vicinanza", come "a tutta la popolazione di Medicina". A loro, conclude Merola, "si chiede uno sforzo ancora maggiore rispetto a quello che tutto il Paese sta compiendo con limitazioni ancora più rigide. Sono sicuro che anche questa decisione contribuirà a vincere la battaglia".

"Noi, come tutti qui, abbiamo metà vita dentro e metà fuori. Non sappiamo molto, stiamo cercando di ambientarci in questa situazione", racconta un residente di Ganzanigo, frazione nelle campagne di Medicina, in provincia di Bologna, che da questa mattina è soggetta a ulteriori restrizioni per contrastare il contagio del Coronavirus. "Ci siamo alzati, e l'abbiamo saputo dai messaggi whatsapp. Anche noi abbiamo l'azienda agricola che è rimasta fuori e noi abitiamo dentro e ci sarebbero alcuni lavori da fare. Dobbiamo distinguere le cose importanti e quelle meno. Poi abbiamo la nonna, che è molto anziana, rimasta fuori. E questo ci preoccupa". Da questa mattina gli accessi sono controllati dalle forze dell'ordine e su alcune strade sono stati piazzati dei new jersey per delimitare. "Ieri qui intorno non c'era una macchina, mentre oggi - continua il residente - c'è molto più movimento, perché la gente è agitata".

"Io abito a Medicina, all'interno della zona blindata, ho la sede dell'azienda a Ganzanigo, sul confine, ma ho i terreni appena fuori. E non posso aspettare il 3 di aprile per i lavori in campagna, che vanno fatti adesso: semina, diserbi, concimazione. Se non lo faccio rischio di perdere un'intera annata", dice Fabio Bizzi, agricoltore di Medicina, che questa mattina si è risvegliato a casa sua, all'interno della nuova 'zona rossa' istituita dalla Regione, e non può raggiungere i suoi campi. Si ipotizzano deroghe per casi come questo, ma ancora non ci sono certezze: "C'è un modulo che uno scarica dal sito del Comune. L'abbiamo stampato, compilato, rimandato ma non ci hanno ancora risposto. Deve valutare il sindaco", dice Bizzi che in mattinata è andato insieme ad altri a chiedere chiarimenti in municipio.

"La chiusura di Medicina capoluogo e della frazione di Ganzanigo in entrata e in uscita è un ulteriore sforzo che il sindaco chiede alla sua Comunità. Sempre ai miei concittadini e alle mie concittadine chiedo di stare uniti, di essere generosi per fare finire tutto nel più breve tempo possibile", ha detto in serata il sindaco Matteo Montanari. "I timidi segnali positivi di domenica 15 marzo (marito e moglie guariti), il numero dei contagi che si sta contenendo sono solo l'inizio della nostra rimonta. Il numero di chi guarisce deve essere superiore a quelli che si ammalano, siamo indietro nel punteggio ma vogliamo vincere questa sfida contro questo nemico che ci ha tolto certezze e reso nuovamente importanti cose che ormai davamo tutti per scontate. Come ad esempio un semplice abbraccio", prosegue il primo cittadino.

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