Una task force di medici sguinzagliata nelle case di residenza per anziani per dare la caccia a eventuali focolai di coronavirus con l'obiettivo sia di prevenirli, sia di isolarli e indirizzare a cure tempestive i pazienti: è la missione 'anti-contagio' avviata a inizio aprile a Parma dalle Aziende ospedaliero-universitaria e Usl. Del progetto dà conto la stampa locale, mentre l'Aou parmigiana precisa che ad oggi le strutture già visitate sono state 25.
Il progetto congiunto tra Aou e Ausl di Parma, spiega Ettore Brianti, direttore sanitario dell'ospedale Maggiore di Parma e sub commissario dell'Azienda Usl parmigiana, nasce dall'individuazione, insieme ai distretti e agli enti gestori delle Cra, Case di residenza anziani, "di situazioni importanti dal punto di vista della diffusione del virus".
La task force è composta da due tipologie di team. Da un lato ci sono medici e infettivologi (suddivisi in tre squadre che si alternano) che conducono una valutazione clinica nelle strutture: fanno ecografie toraciche agli anziani ospiti, li visitano, impostano eventuali terapie. I casi con polmonite interstiziale sono indirizzati al ricovero senza passare dal pronto soccorso. Poi c'è un team ulteriore, di medici igienisti e del lavoro, che invece si occupa di una valutazione igienico sanitaria del luogo di lavoro, per capire com'è organizzato, quali siano le strategie di isolamento, i dispositivi di protezione individuali a disposizione. La sintesi degli interventi avviene in un documento finale per ogni struttura inviato a enti gestori e amministratori. L'obiettivo è quindi duplice: dare risposte alle necessità di cura, fronteggiare i focolai virali presenti.
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