Un uomo a terra che viene preso selvaggiamente a calci e pugni da un gruppo di altre persone che poi tentano di investire la vittima a bordo di un'auto. È l'aggressione shock che si è verificata la notte scorsa nel Reggiano, a Tressano di Castallarano, e che è stata ripresa con un cellulare da uno dei residenti dei vicini palazzi che dal balcone hanno assistito alla scena e gridato più volte 'Basta' al branco, oltre ad allertare le forze dell'ordine. A pubblicare il filmato è il sito della Gazzetta di Reggio.
Sull'episodio stanno indagando i carabinieri di Castellarano. La vittima, secondo quanto riferito dai militari, è un quarantenne originario di Prignano sulla Secchia (Modena), e non un ragazzo come inizialmente appreso. Per l'uomo almeno 30 giorni di prognosi per le lesioni procurate da calci e pugni da una banda composta da almeno sei uomini. Il pestaggio potrebbe essere legato a una ritorsione nata in seguito a una lite per futili motivi avvenuta in precedenza in un bar di Sassuolo, nel Modenese, distante poco più di dieci chilometri da Castellarano.
Al vaglio dei militari il video ripreso da un testimone che documenta il pestaggio e che in poche ore è finito sui social diventando virale, ma anche le immagini e i dati del sistema lettura targhe che ha immortalato le auto in fuga.
La vicenda si è verificata poco dopo le 21.30 di sabato quando la vittima, alla guida della sua auto in località Tressano di Castellarano, è stata raggiunta da altre autovetture, che probabilmente lo seguivano fin da Sassuolo. Una volta bloccato, il 40enne è stato fatto scendere dalla macchina e quindi pestato con calci e pugni. Gli aggressori, ricercati dai carabinieri, si sono dileguati prima dell'arrivo dei militari
A condannare l'accaduto il sindaco di Castellarano, Giorgio Zanni. "Ieri sera alcuni farabutti sono venuti a Castellarano per inscenare la loro personale e vergognosa sceneggiata. Scena per altro ripresa anche da un cittadino dalla propria abitazione. Bravi, bell'idea: avete decisamente sbagliato Comune. Proprio grazie alle indagini, al lavoro in corso delle Forze dell'Ordine, alle preziose immagini private unite a quelle dei numerosi dispositivi che abbiamo installato in tutto il territorio, ho più che fondati motivi di dirvi (con estremo piacere) che credo li rivedremo presto. Dove meritano di stare", ha scritto su Facebook.
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