"È une cerimonia diversa da quella degli altri anni, ci sono regole diverse e vanno rispettate. L'importante è essere qui, ho portato con me la chitarra di mio fratello che amava la musica e la vita".
"Questa chitarra era con lui quel giorno in stazione, ci è stata chiesta per alcuni rilievi eseguiti per il processo Cavallini. Ce l'hanno restituita dopo sei mesi, spero sia servita, siamo impegnati nella ricerca della verità. Voglio ricordare Davide - ha concluso - altrimenti morirebbe due volte, abbiamo l'obbligo della memoria: se non ricordiamo rischiamo che fatti del genere possano ripetersi".
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