(ANSA) - BOLOGNA, 12 AGO - La deputata piacentina della Lega Elena Murelli, insieme al collega mantovano Andrea Dara, è stata sospesa dal partito. Lo rende noto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. Entrambi i deputati hanno percepito il bonus Inps di 600 euro previsto per i titolari di partita Iva. Coinvolto nel caso anche il consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Stefano Bargi.
"Pur non avendo violato alcuna legge - dice Molinari - è inopportuno che parlamentari abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessati il provvedimento della sospensione. E' comunque incredibile che i vertici dell'Inps non abbiano versato ai lavoratori che aspettano da marzo quanto dovuto e che abbiano invece versato a chi non era in difficoltà. In qualsiasi altro paese i parlamentari sarebbero stati sospesi ma il presidente dell'Inps sarebbe stato licenziato".
Elena Murelli, piacentina, ha compiuto da poco 45 anni (è nata il 29 luglio 1975). Con una laurea in economia e commercio e un master in gestione dell'economia di rete, alterna l'attività di consulente in finanziamenti europei a quella di docente a contratto all'Università Cattolica della sua città.
Nella Lega dal 2001, politicamente si divide tra il consiglio comunale di Podenzano, nella pianura piacentina, e lo scranno alla Camera (dal 2018). Lo scorso anno ha dichiarato un reddito totale di 106.309 euro, nel 2018 di circa 62 mila. Tra i provvedimenti che ha proposto da prima firmataria spicca uno sulle modifiche alla struttura organizzativa di Inps e Inail e un altro per modificare il decreto del 2019 sull'esclusione dei condannati per gravi delitti dal beneficio del reddito di cittadinanza.
Bargi, di Sassuolo (Modena), 31 anni, che nei mesi scorsi è stato confermato al secondo mandato da consigliere ha percepito il bonus ad aprile e maggio
Bargi, gestisce, insieme a due soci, il locale 'Beerstop' di Maranello (Modena). Sentito dal Corriere di Bologna e dalla
Gazzetta di Modena, ha spiegato che l'associazione di categoria della quale fa parte ha suggerito alla sua società di fare la
richiesta. Così sono arrivati due bonus da 600 euro, uno ad aprile e uno a maggio che, sempre secondo Bargi, sono stati
messi a disposizione della società per far fronte ai mancati guadagni del lockdown. Adesso rischia la sospensione dalla Lega,
anche se invita il suo partito a fare una valutazione dei singoli casi.
"Lo confermo e non mi giustifico - le parole di Bargi riportate dal Corriere di Bologna - ma ora non voglio passare da ladro, visto che il nostro locale offre lavoro a diverse persone e non fa nulla di illecito. Quei soldi posso ridarli anche domani e se c'è da
pagare per questo errore pagherò. Ma quando ci hanno detto che quel bonus come società ci spettava, con i miei soci abbiamo
deciso di richiederlo. L'unica cosa della quale posso accusarmi è di non aver pensato ad uscire dalla società nel momento della
richiesta del bonus avendo anche un ruolo politico".