Sono 8 le persone indagate nell'inchiesta dei Carabinieri di Bologna 'Villa Inferno', nome con cui gli stessi indagati si riferivano alla casa di Pianoro dove si sarebbero svolti alcuni dei 'festini' a base di sesso e cocaina con una 17enne e altre giovani donne. A far partire l'indagine è stata, a febbraio, la madre della minore, che si è presentata in caserma per denunciare frequenti allontanamenti da casa della figlia, che sospettava facesse uso di droga.
L'unico ad andare in carcere è Davide Bacci, 49 anni, imprenditore edile bolognese cui è riconducibile la villa. Ai domiciliari sono finiti Luca Cavazza, 27 anni, bolognese, agente immobiliare ed ex candidato, non eletto, alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna con la Lega, e il 47enne Fabrizio Cresi, di Cesena. Quest'ultimo è stato arrestato anche in flagranza, al momento della notifica della misura, per possesso di alcuni grammi di cocaina. Per gli altri 4 indagati, tra i quali un avvocato e un ristoratore, la misura emessa è l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse sono, a vario titolo, di prostituzione minorile e detenzione illecita di stupefacenti.