Ha inaugurato a Rimini Part, il nuovo museo d'arte contemporanea che raccoglie le opere della Fondazione San Patrignano donate da artisti di fama internazionale. Rientrano in un unico progetto la riqualificazione di due edifici medievali, il palazzo dell'Arengo e del Podestà, e una collezione permanente messa a disposizione dalla fondazione. Si tratta del primo esempio italiano - come spiegato da Comune e Fondazione - di 'endowment', ovvero di commistione pubblico-privato in cui la Fondazione si è impegnata a non alienare le opere per un periodo minimo di cinque anni, dopodiché potrà cederle solo in caso di esigenze straordinarie per sostenere il percorso di recupero dei tossicodipendenti della comunità di Coriano.
"L'arte può essere uno strumento di riscatto sociale, per creare occupazione e di rigenerazione urbana". Questo il valore della collaborazione pubblico-privato per la co-fondatrice di Fondazione San Patrignano, Letizia Moratti. "L'arte come riscatto per chi inciampa nella vita e come chiave di riscatto per due palazzi che erano abbandonati. Con questo polo culturale attrarremo centinaia di migliaia di visitatori all'anno, una volta passato il Covid", ha commentato il sindaco della città, Andrea Gnassi. "Una città che sta investendo sulla cultura e sulle culture, e che vuole scommettere su un turismo che verrà da tutto il mondo", ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Sono 1.700 i metri quadri di superficie complessiva tra i due palazzi dell'arte che rimarranno a porte aperte gratuitamente per tutto il weekend, dal 24 al 27 settembre. Insieme alle opere eclettiche raccolte dalla fondazione a partire dal 2017, trova spazio nella Sala dell'Arengo l'imponente affresco trecentesco del Giudizio universale, spostato qui dal Museo della città.
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