(ANSA) - ROMA, 28 SET - Elisabetta Sgarbi guarda il mondo in
Extraliscio. "Per me è diventato un modo di pensare, che poi è
quello che ho sempre avuto.
Co-sceneggiato con Ermanno Cavazzoni, anche voce narrante, e
prodotto dalla sua Betty Wrong con il contributo della Regione
Emilia Romagna, il film diretto dalla Sgarbi, con aiuto regista
Eugenio Lio, è sbarcato in anteprima alle Giornate degli Autori
della 77/ma Mostra del Cinema di Venezia ed ha vinto il premio
Siae.
Ma come è nato il rapporto con gli Extraliscio? "Li ho scoperti
grazie a Cavazzoni e ho preso quella che lui chiama una
sbandata. Non esisteva altro che questa ossessione, mettere
insieme un racconto intorno a loro" dice la Sgarbi che con
Cavazzoni ha scritto una partitura in 4 parti in cui ci sono
anche, tra gli altri, Orietta Berti, Biagio Antonacci e
Jovanotti. Le donne registe hanno più difficoltà a farsi
rispettare? "Non credo. Certo il set è una macchina complessa e
serve molto carattere. Però è anche una catena di comando molto
più chiara di altre sfere della vita professionale". Qual è la
situazione del mondo editoriale dopo il lockdown? "Sta
lentamente recuperando, ma perdere il 5% anno su anno è molto
grave. La nave di Teseo ha avuto la 'fortuna' di avere libri
importantissimi, e poi la vittoria al Premio Strega con il
Colibrì' che viaggia verso le 300.000 copie e che abbiamo
venduto in oltre 30 paesi. La strategia la fanno i libri".
(ANSA).
Elisabetta Sgarbi, guardo il mondo in Extraliscio
Si racconta tra nuovo film ed editoria al Bellaria Film Festival