"Non volevo farle del male. Men che meno ucciderla. Non riesco a spiegarmi come ciò sia potuto accadere. Le ho dato uno schiaffo, stavamo litigando per questioni legate alla famiglia". Sarebbero queste in sostanza le risposte che in mattinata Davide Di Donna, fornaio 50enne di Pavullo (in provincia di Modena) arrestato con l'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte della moglie Alessandra Perini, ha fornito nell'interrogatorio di garanzia.
Accompagnato dal suo avvocato, il legale modenese Guido Sola, Di Donna ha risposto per due ore davanti al gip Elonora Pirillo e al pubblico ministero che coordina le indagini, Marco Niccolini.
L'interrogatorio si è svolto dentro al carcere Sant'Anna di Modena. Alessandra Perini è morta l'1 ottobre durante il trasporto in ospedale a seguito di un trauma al capo che ha causato una emorragia. Il marito ha telefonato al 118 diverse ore dopo il trauma, secondo gli inquirenti la telefonata potrebbe essere stata fatta anche nell'arco delle 48 ore successive.
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