Ripartire dai piccoli teatri e dai giovani per portare nuova linfa alla cultura dopo "questa nefasta esperienza del virus", e soprattutto riaprire subito i teatri, "con tutte le precauzioni e le attenzioni necessarie".
Lo dice il maestro Riccardo Muti in un'intervista all'edizione ravennate del Resto del Carlino, mentre è impegnato nelle prove dell'Orchestra giovanile Cherubini per il primo dei due concerti in programma in streaming, che anche il sito di Ansa.
Muti sottolinea che riaprirebbe subito i teatri, come ha chiesto a fine ottobre al premier Conte: "Non prendo sottogamba la tragicità di quello che sta accadendo, sono una persona responsabile. A giugno, nel pieno della pandemia, sono stato a Vienna a registrare due brani", "sono arrivato lì e c'era l'Orchestra Filarmonica di Vienna, i musicisti erano vicini, ma naturalmente, come facciamo anche qui, ogni tre giorni tampone.
Teniamo alla nostra salute e rispettiamo quella degli altri".
Quanto alla situazione culturale italiana, "stimo il ministro Franceschini", premette, "in Italia ci sono tantissimi teatri, i nostri avi ce ne hanno lasciati centinaia", "l'ideale - aggiunge - sarebbe che ogni città, ogni paese che ne ha uno, grazie agli aiuti di privati, famiglie generose, fondazioni bancarie, riuscisse a recuperarli, riaprirli e affidarli ai giovani. Tutto questo porterebbe nuove idee, che diventerebbero nutrimento per le grandi istituzioni che ormai si basano solo sull'evento".
Covid: Muti, ripartire dalla musica e dai piccoli teatri
Adottando le precauzioni, una ripartenza è possibile