La pandemia da Covid-19 interrompe per il settore costruzioni cinque anni di espansione, determinando una netta inversione di tendenza che ha prodotto una caduta a due cifre nella prima metà dell'anno, seguita da una più contenuta perdita nel periodo da luglio a settembre 2020. È quanto emerge dall'indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
Dopo due trimestri di caduta a due cifre, tra luglio e settembre 2020 l'allentamento degli effetti negativi della pandemia ha condotto a una più contenuta riduzione del volume d'affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2019 (-3,1%). Soffrono le piccole imprese da uno a nove dipendenti (-4,5%), mentre la dinamica negativa è leggermente più ridotta per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (-3%). Al contrario, le grandi imprese, da 50 a 500 dipendenti, invertono in positivo la tendenza e mettono a segno un lieve incremento del volume d'affari (+0,3%). Nella prossima rilevazioni saranno rispecchiati gli effetti della seconda ondata epidemica.
A fine settembre 2020 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni è risultata pari a 65.248 unità, +0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Gli analisti evidenziano che è il primo segno di crescita tendenziale delle imprese delle costruzioni dal 2010. La tendenza positiva è stata determinata dal leggero aumento delle imprese operanti nei lavori di costruzione specializzati (+191 unità, +0,4%), nonostante la flessione delle imprese attive nella costruzione di edifici (-0,8%, -130 unità).
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