Emilia Romagna

'Histoire du Soldat' apre in streaming stagione Alighieri

Sabato su ravennafestival.live, disponibile anche 'on demand'

'Histoire du Soldat' apre in streaming stagione Alighieri

Redazione Ansa

Il teatro Alighieri di Ravenna riparte da Igor Stravinskij: con l'Histoire du Soldat, sabato 23 gennaio alle 18, lo streaming gratuito su ravennafestival.live apre la Stagione d'Opera e Danza 2020/21. "Con l'Histoire du soldat l'arte non solo sopravvive: resiste e si reinventa", sottolinea Luca Micheletti, alla regia e in scena per il nuovo allestimento che rimarrà disponibile 'on demand' anche su smartphone e tablet grazie all'app.
    La dedica al compositore per il 50/o anniversario della scomparsa, a poco più di un secolo dal debutto dell'Histoire in un'Europa prostrata dalla Grande Guerra e dall'epidemia di spagnola, è una coproduzione in lingua italiana della compagnia teatrale I Guitti, CamerOperEnsemble e Fondazione Ravenna Manifestazioni. Angelo Bolciaghi ne cura direzione e concertazione alla guida di sette strumentisti, mentre a Micheletti stesso, nei panni del diavolo, si uniscono il soldato Massimo Scola, il narratore Valter Schiavone e la principessa Lidia Carew; Andrea Bou Othmane è il diavolo nelle scene danzate.
    "Le analogie con il periodo storico in cui l'opera fu creata, la ricorrenza in memoria di Stravinskij, la dimensione quasi cameristica che è un vantaggio di fronte alle restrizioni, l'attualità del tema, quello della riflessione su ciò che è essenziale e ciò a cui possiamo rinunciare. Tutto concorre a fare di questa produzione una magica coincidenza", dice Micheletti, "ma anche un motivo di consolazione e speranza: oltre cent'anni fa, Stravinskij e Ramuz seppero operare un geniale rilancio dell'arte. Oggi, a Ravenna, facciamo appello a quegli autori nel cuore e nei modi: più che ricostruirne lo spettacolo, ne ricostruiamo l'avventura".
    L'appuntamento di apertura della stagione - resa possibile dal sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia-Romagna e del MiBact con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - recupera il copione originale e propone, come intermezzi, i tre pezzi per clarinetto solo di cui il compositore fece omaggio a Werner Reinhart, il mecenate svizzero che sostenne l'impresa.

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