"Ci deve essere un 'progetto memoria': la memoria serve a vivere nel presente e nel futuro", in questo "la Shoah, uno sterminio che non ha precedenti nella sua modalità, potrebbe essere la 'sorella maggiore' di altre memorie, potrebbe raccoglierle a sé" e come "paradigma, grazie al lavoro fatto per costruire il ricordo" permettere anche alle "sofferenze di altre genti e di altre minoranze di ricevere la stessa dignità" sia "per stermini passati, ma anche per le atrocità presenti come quelle che riguardano gli Uiguri in Cina, i Saharawi, i Rohingya o gli Inuit".
Così Moni Ovadia, direttore generale del Teatro comunale di Ferrara, ha unito passato e presente nell'illustrare lo spettacolo 'A cosa serve la memoria' a cui parteciperà insieme all'autore Corrado Augias.
Importante, per Ovadia, il ritorno sul palcoscenico in un momento in cui i sipari sono ancora abbassati per l'emergenza coronavirus. "Il teatro è un luogo di verità - ha affermato - ha una funzione molto importante per la formazione degli esseri umani, dei giovani in particolare".
Shoah: Ovadia,'progetto memorie' per sofferenze minoranze
Sul palco con Augias per evento 'A cosa serve la memoria'