Con oltre 25mila visitatori si è chiusa lunedì a Palazzo Fava a Bologna, dopo due proroghe, la mostra 'La Riscoperta di un Capolavoro' dedicata alla ricomposizione, dopo 300 anni, del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti. La perfetta riproduzione del Polittico, una vera e propria ri-materializzazione fisica realizzata da Factum Foundation attraverso le più avanzate tecnologie digitali, entrerà a far parte della collezione permanente di Palazzo Pepoli. Museo della Storia di Bologna, a partire dalla primavera.
Le 16 tavole tornano così ai Musei proprietari (National Gallery di Londra, Pinacoteca di Brera di Milano, Louvre di Parigi, National Gallery of Art di Washington, Collezione Cagnola di Gazzada, Musei Vaticani, Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Collezione Vittorio Cini di Venezia) dopo oltre un anno di permanenza nelle sale del Piano Nobile di Palazzo Fava, ma sono stati appena 178 i giorni effettivi di apertura, nel susseguirsi di divieti e chiusure fin dall'inizio e soprattutto negli ultimi mesi. 'La riscoperta di un capolavoro' è anche la prima mostra di Genus Bononiae di cui resta un prodotto permanente: rimarrà infatti attivo il virtual tour, un'esperienza digitale che apre le porte di Palazzo Fava a quanti non hanno potuto visitare l'esposizione e che vuole diventare anche strumento di divulgazione per il mondo della scuola.
"Dalla riapertura dell'1 febbraio - commenta il presidente di Genus Bononiae, Fabio Roversi Monaco - si sono contati centinaia di ingressi giornalieri: un indicatore di quanto le persone abbiano desiderio di tornare ad acquisire vera cultura. Resterà l'orgoglio di aver realizzato un'impresa complessa, che evidenzia Genus Bononiae come interlocutore accreditato e autorevole dei principali musei internazionali e che, in altre e più felici circostanze, avrebbe contribuito certamente a portare un significativo afflusso di turisti a Bologna".
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