"Non riesco a credere a quello che è successo a Chiara, sembra incredibile. Conoscevo lei e conosco suo padre, che le ha trasmesso la passione per il tiro con l'arco.
"Quando nel 2018 abbiamo aperto, il padre ha cominciato a portarla da noi, era sempre lui ad accompagnarla e poi a venirla a riprendere, due volte a settimana. Le prime e ultime due rievocazioni storiche le ha fatte prima dello scoppio della pandemia, poi si è tutto fermato", spiega Veltri, sottolineando che da quando l'attività è ripresa con la riapertura delle palestre Chiara non si era fatta più vedere.
"Credo sia normale, era una ragazzina e magari durante la pandemia ha sviluppato altri interessi. Inoltre con il distanziamento potevamo seguire solo poche persone. Tirare con l'arco però le piaceva, era brava, continuando ad allenarsi sarebbe potuta andare a podio. L'arco è una questione di concentrazione, di testa, e Chiara era abbastanza centrata".
Nell'ultimo anno Veltri racconta di averla incontrata in paese.
"L'ho sempre considerata una ragazzina normale, come tante altre. L'ho vista con i suoi amici e ci siamo salutati, ma niente di più".
Il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, conosceva molto bene la passione di Chiara per il tiro con l'arco e ha detto che questa attività la accomunava anche al coetaneo fermato per il suo omicidio. "Io però non lo conosco - sottolinea Veltri - Forse questo ragazzo è venuto a tirare con l'arco un paio di volte, ma non si è mai tesserato".
L'idea degli arcieri del Melograno è quella di ricordare in qualche modo Chiara, e la passione che condividevano. "La prossima rievocazione storica sarà ad ottobre, ma faremo qualcosa per lei prima, su questo non ci sono dubbi".
Chiara e l'amore per l'arco, 'brava e concentrata'
L'istruttore della ragazza: Faremo qualcosa per ricordarla