Uno spettacolo e un dipinto, nell'anno delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, per esplorare, in chiave non sempre convenzionale e stimolante, alcuni passaggi e aspetti del Sommo Poeta e dell'eredità lasciata anche in relazione al mondo e alla cultura ebraica: è quanto propone il Museo Ebraico di Bologna-Meb.
'Dante e le vie degli ebrei' è lo spettacolo di e con Emanuela Marcante e Daniele Tonini in canti tra storia e poesia, inferni e promesse di paradiso, dedicato alla storia di Dante nel mondo ebraico e del suo peregrinare tra Bologna e la Romagna.
Il dipinto, ospitato al Meb in via Valdonica, è l'opera di Tobia Ravà 'Dante perso nella Selva alchemica' (sublimazione su raso acrilico, 2021). L'artista riflette su un ideale incontro avvenuto in un bosco alchemico, la selva oscura, tra Dante Alighieri e Abulafia, che fu filosofo e mistico della Spagna sefardita e uno dei maggiori studiosi della Qabbalah dell'epoca medievale. Ravà ne fa una lettura simbolica e applica quel percorso della lingua ebraica che è chiamato ghematrià, ovvero la corrispondenza tra lettera e numero delle parole ebraiche, che fanno del testo biblico anche un testo matematico. (ANSA).
Dante e le vie degli ebrei, un dipinto e uno spettacolo
Una 'esplorazione' promossa dal Museo Ebraico di Bologna-Meb