MODENA, 10 AGO - A Finale Emilia l'ultimo saluto per Laila El Harim, morta intrappolata in un macchinario nell'azienda Bombonette di Camposanto. Amici, colleghi, istituzioni si sono stretti alla famiglia della donna, al suo compagno e alla loro bimba di quattro anni. Intanto da indiscrezioni investigative emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Laila. La donna non sarebbe stata formata all'utilizzo della fustellatrice nel quale è rimasta incastrata e uccisa. Al momento sono sono due gli iscritti nel registro degli indagati, con l'ipotesi di omicidio colposo: il legale rappresentante e il responsabile alla sicurezza dell'azienda.
Nei giorni scorsi la Procura modenese ha disposto il sequestro del cellulare della 40enne con cui aveva scattato fotografie al macchinario. Immagini che l'operaia aveva deciso di salvare probabilmente a fronte di malfunzionamenti della stessa fustellatrice. Non è inoltre escluso che la donna quelle foto le avesse inviate o mostrate ai tecnici competenti, ma si tratta di elementi che soltanto le indagini potranno chiarire.
Al funerale di Laila El Harim c'era anche il console del Marocco arrivato da Bologna. Le esequie, col rito islamico, si sono svolte a Massa Finalese, alla presenza delle autorità locali e dei parenti della donna. A Bastiglia, dove viveva con il compagno e la figlia, è stata proclamata una giornata di lutto cittadino. A darle l'ultimo saluto nella zona di cimitero riservata ai musulmani, anche tanti colleghi di lavoro della 40enne, rappresentanze delle comunità islamiche di Finale, Mirandola, San Felice e di altri comuni frequentati dalla donna e i sindaci dell'Area Nord.
Lutto anche a San Martino in Rio, nel Reggiano, nella stessa giornata per il funerale di Salvatore Rabbito, operaio di 53 anni morto lo scorso 4 agosto, travolto da una ruspa in un cantiere autostradale sulla A15 nel Parmense. Rabbito lavorava per un'azienda del modenese. Al suo feretro si sono stretti parenti, amici, colleghi e anche tifosi del Modena con lo striscione del gruppo Vecchie Brigate.
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