Il centrosinistra non trema a Bologna e Matteo Lepore diventa sindaco con una percentuale travolgente, superiore al 62%, frutto anche di una vasta alleanza che tiene insieme i centristi, la sinistra e il Movimento 5 Stelle. Una vittoria netta ma con una grande ombra: per la prima volta dal dopoguerra il sindaco di Bologna è stato votato da poco più di un elettore su due. L'affluenza si è infatti fermata al 51%, sotto alla già bassa media nazionale e condizionata dal fatto che si è votato in due giorni festivi per la coincidenza con il santo patrono.
I numeri - Il Pd perde qualche punto percentuale rispetto alle regionali emiliano-romagnole di venti mesi fa, ma tiene nella sua città simbolo. A Bologna, con il 36,5%, nonostante la concorrenza interna delle liste civiche che sostenevano Lepore, rimane saldamente il primo partito. Anche se ha guadagnato un punto rispetto alle comunali del 2016 (quando la coalizione era molto più stretta), per i meccanismi elettorali non avrà più, però, la maggioranza assoluta in consiglio comunale. Nell'area del centrosinistra Coalizione civica mantiene le proprie posizioni (7,32%) ma non sfonda, perdendo oltre un punto rispetto alla lista omologa che si era presentata alle regionali con Bonaccini. Crolla, invece, il Movimento 5 Stelle che scende al 3,37%: si assicura comunque un seggio nel prossimo consiglio. Nel centrodestra è invece evidente il travaso di voti fra Lega e Fratelli d'Italia. Il Carroccio perde terreno rispetto a cinque anni fa e più che dimezza i voti in confronto alle regionali (dall'18,45 al 7,74%). Progressiva e continua invece la crescita di Fratelli d'Italia: era al 2,4% nel 2016 arriva al 12,63%, con la golden share dell'opposizione. Una crescita che va in parallelo con quella nazionale, ma che è dovuta anche al passaggio da Forza Italia a FdI del gruppo che fa riferimento a Galeazzo Bignami. Buon risultato, ma fuori dal consiglio comunale per Potere al Popolo (2,49%) che ha raccolto i voti dell'ala sinistra ostile a Lepore. Infine da segnalare il risultato del Movimento '3V', dichiaratamente no-vax che ha preso l'1,63%, quasi 2.500 voti.
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