Per 13 giorni, dal 26 aprile all'8 maggio 2018, a un'anziana paziente che poi morì, fu somministrata quotidianamente la dose di un farmaco che doveva invece assumere in una settimana. Un dosaggio incongruo, non previsto da nessun quadro morboso.
La perizia della professoressa Federica Bortolotti, depositata al Gup Andrea Galanti, individua un grossolano errore del medico che il 25 aprile fece la prima prescrizione terapeutica, senza considerare la posologia domiciliare e segnala evidenti criticità nella gestione terapeutica e nel percorso diagnostico che ha condotto alla individuazione della tossicità. Il perito evidenzia anche l'omissione degli infermieri che non valutarono come sbagliata la prescrizione e segnala la condotta dei medici che seguirono il caso dall'5 all'8 maggio, senza rivalutare clinicamente la paziente, nonostante la variazione del quadro clinico.
L'elaborato del medico legale arriva a seguito di un'altra consulenza tecnica, nell'ambito del processo civile avviato dai familiari dell'anziana, assistiti dall'avvocato Maria Federica Celatti, che ha chiamato in causa la struttura Domus Nova e i medici, difesi dagli avvocati Massimo Dalmonte, Francesca Giardini e Stefano Della Valle. Anche questa consulenza sottolineava la responsabilità delle persone citate. (ANSA).
Anziana morta in clinica: perito segnala errori e omissioni
Nel processo davanti al Gup di Ravenna per 3 medici