La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha arrestato il 47enne Salvatore Procopio, ritenuto dagli inquirenti un appartenente alla 'Ndrangheta emiliana. L'uomo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e di detenzione illegale di armi da sparo.
L'inchiesta aveva già portato in manette diversi esponenti di spicco del sodalizio tra cui Giuseppe Sarcone Grande, Salvatore Muto (classe '85, fratello di Luigi e di Antonio già condannati in Appello anche nel maxi processo Aemilia), Domenico Cordua e Giuseppe Friyio per associazione mafiosa e per tentata estorsione aggravata dal metodo e dall'agevolazione mafiosi.
Nell'occasione era stata documentata un'attività estorsiva per due milioni di euro di provenienza illecita ed era stata sequestrata un'arma con matricola abrasa e illegalmente detenuta. Arma che, secondo gli investigatori, era stata ceduta a Cordua da Procopio. Quest'ultimo è considerato un cosiddetto 'azionista', in grado di compiere azioni criminali anche violente, usando la propria autorevolezza per dirimere controversie e conflitti favorendo in particolare la famiglia Muto già colpita dalle operazioni Aemilia e Grimilde.
'Ndrangheta: arrestato a Reggio Emilia 'braccio' della cosca
Salvatore Procopio, nell'ambito dell'operazione 'Perseverance'