"Faremo le nostre verifiche, se effettivamente non c'è riscontro processuale, bisogna togliere quel nome, dovremo correggere tutte le nostre targhe". Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, parla così con l'ANSA della possibilità che uno dei nomi indicati tra le persone uccise, nelle targhe ufficiali, non sia stato in realtà vittima di un delitto attribuito al gruppo criminale guidato dai fratelli Savi.
Il nome di Ben Massen, però, non è solo nel giardino di Rimini, ma anche sulla targa del monumento nel parco dedicato alle vittime in viale Lenin a Bologna, posta nel 2001, rubata nel 2019 e poi ritrovata. oltre che sulla mappa interattiva sul sito del Comune di Bologna. "Verificheremo e cercheremo di capire perché è stato inserito, se è vero che non c'è una sentenza", conclude Zecchi. (ANSA).
Uno Bianca: 'un nome in più tra le vittime', verifiche sulle targhe
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