Va in pensione Ignazio De Francisci, procuratore generale di Bologna. In magistratura dal 1977, ha fatto parte dello storico pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e poi della Dda di Palermo.
"E' stato un atto opportuno, non facile e finora non si è dimostrata una scelta sballata, abbiamo avuto un minimo di soddisfazione: non siamo andati alla ricerca di fantasmi e di teoremi", ha detto De Francisci, salutando i giornalisti. Tra le soddisfazioni del suo mandato, "c'è quella, attribuibile a tutto il mio ufficio, di aver fatto comprimere i tempi in appello per i reati sessuali. Abbiamo chiesto alla Corte di accelerare i tempi. Per me bisogna fare delle scelte e i reati che riguardano la violenza sulle donne devono essere al primo posto, insieme a quelli di mafia".
De Francisci lascia un ufficio dimezzato: oltre a lui va in pensione anche l'avvocato generale, Alberto Candi e i sostituti da 11 in organico resteranno 5, guidati dalla procuratrice generale reggente Lucia Musti. "Mi auguro - ha detto De Francisci - che chi ha la competenza per provvedere provveda.
Non può rimanere scoperta una sede come Bologna, che ha la competenza su tutta l'Emilia-Romagna, insieme alla Lombardia cuore pulsante d'Italia". Con così poco organico "si rischia, nei prossimi mesi, che non ci siano abbastanza sostituti pg da mandare alle udienze".
Saluta pg De Francisci, ha riaperto le indagini sul 2 agosto
'Al primo posto i reati contro le donne e la mafia'