Cinque immobili sequestrati alla criminalità organizzata a Reggio Emilia ospiteranno cinque famiglie (per una quindicina di persone complessivamente) in difficoltà abitativa. Un'azione resa possibile da un accordo siglato dal Comune reggiano e dal tribunale di Bologna, con l'obiettivo di dedicare le strutture a finalità sociali, in ottemperanza con quanto prevede la normativa antimafia in materia di beni confiscati.
"La nostra scelta del Comune è quella di dedicarli per ospitare famiglie in condizioni di disagio socio-abitativo e in necessità di avere alloggi ponte in attesa di collocazioni definitiva in altri appartamenti - ha detto stamattina in conferenza stampa il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi - Ci auguriamo che possano avvenire ulteriori iniziative in questo senso". Presente anche Filippo Salvardi, dottore commercialista e amministratore giudiziario dei beni in oggetto del tribunale di Bologna, il quale ha commentato: "Credo che questa iniziativa sia nel pieno spirito del codice antimafia. Assegnare questi beni richiede un lavoro giuridico complesso, stiamo lavorando ad una mappatura delle confische, in modo da favorire una più proficua collaborazione con le istituzioni per la rimessa di essi nel circuito della legalità".
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