In Ucraina è "guerra", con Putin che "mostra il suo vero volto" e ora la responsabilità per mantenere la pace in Europa, perché abbiamo "bombardamenti ai confini con l'Ue", è di tutti: "chiunque rimanga in silenzio" si rende complice "del nuovo dittatore". È il grido d'aiuto per la sua patria che arriva da Oksana Lyniv, direttrice d'orchestra, la prima donna in Italia chiamata a dirigere i complessi artistici di una Fondazione lirico-sinfonica italiana. È da gennaio alla guida del Teatro Comunale di Bologna e alla fine della giornata di prove in vista del concerto di sabato nel capoluogo emiliano lancia il suo appello per mobilitare quante più voci contro l'azione militare russa nella sua terra.
Ucraina, la direttrice d'orchestra Oksana Lyniv: 'Chi sta in silenzio e' complice di Putin'
Mercoledì sera a Vienna ha dedicato il 'Requiem' di Dvorak al suo Paese e ha indossato in vita una fascia coi colori della sua bandiera. "L'Ucraina è il maggiore Paese dell'Europa e ora siamo bombardati anche ai confini con l'Ue. Questa situazione non è normale", sottolinea Lyniv in un videomessaggio. Anni di sanzioni "non hanno fermato Putin che ora sta mostrando il suo vero volto. Chiunque rimanga in silenzio ora, sta sostenendo il nuovo dittatore. Ora abbiamo davvero una situazione nuova per tutto il mondo".
Quarantaquattro anni, originaria di Brody, nella valle del fiume Styr nell'Ucraina occidentale, Oksana Lyniv è direttrice molto ammirata sulla scena internazionale, da sempre molto attiva nel suo Paese d'origine dove ha fondato anche l'Orchestra giovanile. Nelle ultime settimane, con le tensioni recrudescenti tra Ucraina e Russia, non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa sulla delicata situazione del suo Paese anche se più volte si è espressa via social. Rompe gli indugi oggi, nel giorno in cui Mosca attacca Kiev e lo fa con un videomessaggio.
"Oggi ci siamo svegliati in una nuova realtà. Dalle 5 del mattino la Russia ha cominciato a invadere il mio Paese - racconta - Mi sono svegliata con la telefonata choc di mia madre, stava gridando che ci stavano attaccando, ci stavano bombardando, ogni città, anche il mio paesino natale, Brody. Sto cercando di avere contatti con la mia famiglia, ma anche con i musicisti dell'Orchestra sinfonica nazionale ucraina". Tutto ciò che le arriva lo sta condividendo. "Noi, come nazione, non ci arrenderemo mai, difenderemo fino all'ultima goccia il nostro sangue - afferma - perché l'Ucraina non accetterà mai questa aggressione, non rinuncerà mai alla sovranità. Solo negli ultimi 400 anni la Russia ha emanato più di 100 leggi contro cultura, lingua e letteratura dell'Ucraina, per vietare di stampare libri, andare a scuola, sviluppare la nostra arte. Ora questa situazione criminale è chiara a tutto il mondo".