Da Alda, del 1914, a Mahmoud, nato nel 2019. Ricordare il dolore delle persone oltre i dati sulla pandemia.
Per commemorare le 3.700 vittime della provincia di Bologna saranno esposti i nomi e l'anno di nascita su targhe di alluminio, posizionate sul 'Crescentone' con delle candele a led. "Non dobbiamo inaridirci, ma vivere il dolore per quello che è - ha detto Massimo Bugani, assessore bolognese ai rapporti con il Consiglio comunale - perché solo commuovendoci possiamo volgere verso una rinascita".
Durante la giornata, alla quale parteciperanno gli operatori sanitari, il sindaco, Matteo Lepore, e gli esponenti delle comunità religiose, verranno letti i nomi delle vittime intervallati da preghiere e riflessioni. "Dietro queste 3.700 storie di dolore ci sono la sofferenza dei parenti e degli amici, ma c'è anche la vicinanza del mondo degli operatori sanitari che da due anni si sono battuti senza sosta - ha aggiunto Paolo Bordon, direttore generale della Ausl di Bologna - è giusto celebrare un dolore collettivo e la memoria di persone che sono state più sfortunate".
Infine, come annunciato da Giovanni Beccari, coordinatore dell'iniziativa per Cefa, l'idea in futuro è dedicare un monumento in città alle vittime. "Così da poter fare memoria per sempre - ha spiegato - ci piacerebbe allestirlo nei giardini che si trovano attorno agli ospedali per ricordare la fatica profusa nella logica di salvare delle vite". (ANSA).
Covid: A Bologna una giornata per ricordare le 3.700 vittime
Domenica 13, in piazza Maggiore, verranno letti i nomi