"Non ci sono espositori e non ci sarà incoming dalla Federazione Russa". Lo ha annunciato il presidente di Ice-Agenzia, Carlo Ferro, alla conferenza di presentazione della 21/ma edizione di Cibus, la fiera internazionale dell'alimentare italiano in programma a Parma dal 3 al 6 maggio, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare. "Per questa edizione - ha spiegato - i nostri uffici prevedono di portare a Parma 380 buyer specializzati e dieci giornalisti da 42 Paesi e faciliteranno la diffusione della piattaforma My Business Cibus".
"L'agroalimentare può e potrà contribuire alla stabilità dei territori e all'inclusione delle persone". Così Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma. "Siamo e saremo la fiera più importante al mondo per il Made in Italy, per numero di espositori e per numero di visitatori e soprattutto per tipologia di esperienza che siamo in grado di fornire agli operatori professionali, dopo la pandemia, in questa situazione di difficoltà della crisi Ucraina", ha detto Cellie, sottolineando che "sempre più gli operatori internazionali non vengono Cibus per fare shopping, ma per approfondire i temi abilitanti del cibo che non è più così scontato".
"L'appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile - ha aggiunto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - Cibus ci ricorda così il valore del food&beverage in condizioni ordinarie e, ancor di più, in condizioni extra-ordinarie".
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