È stato lui stesso a chiamare i carabinieri attorno alle 12.30 per dire cosa aveva fatto alla moglie. Ma quando i militari poco dopo sono giunti in quella palazzina di via Odoardo Gardella 12, in un quartiere residenziale alle porte del centro di Ravenna, l'uomo si era già lanciato dal balcone dell'appartamento al terzo piano ed era ricaduto sul cortile sottostante dopo un volo di una dozzina di metri. Mentre la donna si trovava su un letto ormai esamine, centrata da fendenti menati con un'arma bianca, presumibilmente un coltello da cucina.
La vittima si chiamava Maria Ballardini e a settembre prossimo avrebbe compiuto 83 anni. Il consorte, ora indagato per omicidio volontario aggravato, è Mario Claudio Cognola, 77 anni compiuti a inizio febbraio scorso, pensionato, nato a Pergine Valsugana (Trento) ma da tempo residente nella città romagnola: è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale 'Bufalini' di Cesena a causa dei vari traumi riportati nell'impatto: i medici si sono riservati la prognosi. La salma della donna è stata invece portata in obitorio a Ravenna in attesa dell'autopsia. "Quello che sappiamo - ha detto il Procuratore capo Daniele Barberini uscendo dal sopralluogo sulla scena del crimine assieme al Pm di turno Marilù Gattelli - è che tra i due non c'erano problemi, non c'erano screzi in famiglia e non risultano denunce, nulla. Attediamo gli esiti degli accertamenti a partire dall'esame autoptico". In particolare si vuole capire quanti fendenti esattamente siano stati sferrati contro la donna, quali abbiano avuto esito mortale e se in quel momento la vittima dormisse, fosse sedata o altro.
Sul posto, oltre al medico legale dell'Ausl Romagna incaricato dell'ispezione cadaverica, sono intervenuti anche i carabinieri di Radiomobile, Stazione principale e nucleo operativo sia per raccogliere elementi nell'appartamento che per ascoltare testimonianze di vicini e parenti. Alcuni sentiti a caldo hanno riferito di condizioni di salute della donna molto precarie e invalidanti, quasi a volere canalizzare un possibile movente in quella direzione. In ogni caso l'uomo potrebbe avere lasciato un bigliettino per spiegare l'accaduto: circostanza questa al vaglio degli inquirenti. "È successo ancora. E questa volta nella nostra città", commenta l'associazione Linea Rosa, insieme a La Casa delle Donne, Rete Donne Cgil, Udi e Donne in Nero. "Una condanna netta e senza appello", scrivono, aggiungendo che "la cultura del patriarcato ha mietuto una nuova vittima e ancora una volta è successo ad una anziana".
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