(ANSA) - PARMA, 11 MAR - Il rapporto tra Lucio Fontana,
maestro dello Spazialismo e dell'arte del XX secolo, e la
storica dell'arte Carla Lonzi, allieva di Roberto Longhi, che ha
rivoluzionato l'idea della critica militante con il suo volume
di interviste 'Autoritratto. Accardi Alviani Castellani Consagra
Fabro Fontana Kounellis Nigro Paolini Pascali Rotella Scarpitta
Turcato Twombly', edito da De Donato nel 1969, è all'origine
della mostra 'Lucio Fontana.
Carla Lonzi (1931-1982) inizia il proprio percorso
collaborando con celebri gallerie e periodici, presentando poi
il lavoro di Carla Accardi alla Biennale di Venezia del '64.
Nello stesso periodo inizia a raccogliere interviste ad artisti
con l'ausilio di un registratore (strumento innovativo per la
critica d'arte dell'epoca) poi trascritte e riassemblate per
essere edite nel volume 'Autoritratto'. Ogni artista parla in
prima persona esponendo articolate riflessioni sulle proprie
ricerche, sul sistema dell'arte e sulla propria vita privata.
L'esposizione segue, narrativamente, la conversazione tra
Fontana e Lonzi, permettendo la realizzazione di un percorso
antologico, ma non dogmatico. Sono esposte opere di vari
periodi, dalle sculture degli anni Trenta ai "Concetti spaziali"
("Buchi" e "Tagli") dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai
"Teatrini" e alle "Nature" bronzee; spettacolari sono l'enorme
'New York 10' del 1962, pannelli di rame con lacerazioni e
graffiti, in dialogo con la luce a evocare la sfavillante
modernità della metropoli, e 'La fine di Dio', 1963, opera
realizzata a olio, squarci, buchi, graffiti e lustrini su tela,
emblematica della concezione spazialista e insieme religiosa
dell'artista. Il percorso si chiude con opere di Baj, Burri,
Castellani, Fabro, Manzoni, Paolini, Scheggi, provenienti dalla
collezione personale di Fontana, artisti più giovani da lui
seguiti e promossi. (ANSA).
'Autoritratto' di Lucio Fontana alla Magnani Rocca
Cinquanta opere esposte dal 12 marzo in dialogo con Carla Lonzi