(ANSA) - BOLOGNA, 23 MAR - Un numero che richiama l'articolo
della Costituzione sulla sussidiarietà. È per questo motivo che
è stato assegnato il 118 al servizio sanitario territoriale di
emergenza, con il decreto del presidente della Repubblica del 27
marzo 1992.
Secondo i dati forniti, la Regione investe nel servizio 180
milioni all'anno, di cui 105 destinati alle aziende sanitarie e
75 alle associazioni di volontariato. In Emilia-Romagna
partecipano al servizio di emergenza, attivo 24 ore su 24, 3.200
tra medici e infermieri, 500 autisti soccorritori, quasi 21mila
volontari per un totale di 270 tra ambulanze e automediche. Nel
2021, inoltre, sono stati effettuati 475mila interventi e sono
stati soccorsi 490mila pazienti.
"Ringrazio tutto il personale per il lavoro fatto in questi
due anni di pandemia - ha detto attraverso un videomessaggio
Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna - il virus ha
dimostrato che può colpire chiunque e se non c'è chi ti aiuta
non te la cavi. Come Regione continueremo a investire per
irrobustire il sistema sanitario pubblico e universalistico".
(ANSA).
Festa a Bologna per 30 anni del 118, servizio nato in E-R
Conta più di 20mila volontari, nel 2021 475mila interventi