Avrà anche un'ispirazione dantesca la mostra 'Fakes. Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani', in programma dal 7 aprile al 31 luglio negli spazi espositivi di palazzo Bonacossi, a Ferrara.
"Una statua dal soggetto medievale, scolpita in abiti tipici Trecenteschi ma pienamente Novecentesca. Anche questo è un esempio dell'aspetto profondamente relativo del falso nell'arte", dice Lucio Scardino, scopritore dell'opera dantesca e protagonista, l'anno scorso, per i 700 anni della morte di Dante, del percorso di approfondimento - attraverso l'arte ferrarese - dell'opera e delle suggestioni dantesche, culminato con il progetto di restituzione della memoria di un autore, fino ad allora pressoché ignoto, Manfredo Manfredini, (1881-1907).
"Che cosa, infatti, può dirsi 'falso'? Un soggetto di un'altra epoca a cui ci si ispira, magari liberamente e attingendo pienamente alla propria immaginazione, ma in assoluta buona fede? Una chiara volontà di ingannare il pubblico? La strumentalizzazione di qualche mercante senza scrupoli che spaccia per coeva un'opera che coeva non è? Attraverso 'Primo Amore' e altre opere esposte la mostra 'Fakes' aiuterà a indagare e approfondire questi aspetti. Si scoprirà che verità e menzogna, perlomeno in questo ambito, sono concetti non di rado ambivalenti". (ANSA).
Mostre: una Beatrice di ispirazione medievale a 'Fakes'
Mezzobusto 'primo amore' di Dante creato da scultore Parenti