La siccità che attanaglia anche il fiume Po sta portando diversi relitti della Seconda Guerra Mondiale a riaffiorare sull'acqua. Oltre a un cingolato delle truppe tedesche a Sermide, nel Mantovano - dove si sta cercando di recuperarlo per poi esporlo in un museo - è riemersa un'antica chiatta anche a Gualtieri, nel Reggiano.
"Per noi del posto non è una novità - spiega all'ANSA, il sindaco di Gualtieri Renzo Bergamini - nel senso che dagli anni Duemila, almeno sei mesi all'anno riusciamo a vedere queste bettoline affondate. Tanto che ci sono da allora iniziative per portare qui turisti e cittadini ai quali spieghiamo la storia.
Certo con questo livello di siccità, in questo periodo riusciamo a vedere qualcosa di più del solito, arrivando anche a tre quarti rispetto alla metà". Secondo le ricostruzioni storiche, in questo tratto del Grande Fiume coi sono in particolare due chiatte naufragate, la 'Zibello' e la 'Ostiglia', lunghe una cinquantina di metri e con una portata di oltre 5.000 quintali, costruite nel cantiere della Giudecca a Venezia, col metallo donato dall'Austria come debito di guerra. "Servivano per trasportare cereali e idrocarburi all'epoca - precisa il sindaco Bergamini, il quale poi conclude - Recuperarle? No, sono imbarcazioni importanti e sarebbe davvero arduo se non quasi impossibile. Inoltre sfasciarle per ricomporle sarebbe un peccato. Stanno bene qui, l'area è comunque valorizzata dal punto di vista storico".
Siccità: dal Po riaffiorano imbarcazioni della guerra
Nel Reggiano una chiatta commerciale, nel Mantovano un cingolato