La pioggia degli ultimi giorni pare aver allentato la presa della siccità, ma la mitigazione è stata soltanto parziale e gli indicatori provenienti dalle agenzie regionali di monitoraggio idro-meteo-climatico, alla luce del lunghissimo periodo di aridità invernale (durato per oltre 110 giorni senza precipitazioni intense ed omogenee nella pianura Padana) restano negativi. Lo comunica l'Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE che conferma quindi sostanzialmente i dati diffusi nell'ultimo bollettino diramato la scorsa settimana.
L'impoverimento progressivo delle falde sotterranee nei mesi scorsi, spiega l'Autorità, "ha caratterizzato un fenomeno di immediato e quasi totale assorbimento nel sottosuolo delle piogge cadute, mentre le portate superficiali, registrate nelle stazioni di rilevamento, rimangono sotto la media. Estrema siccità con deficit evidente dei livelli delle portate si evidenziano ancora a Piacenza (-71%) e Cremona (-64%), mentre si attestano sugli stessi valori di siccità severa Boretto, Re (-63%), Borgoforte, Mn (-60%) e Pontelagoscuro, Fe (-52%)".
Le precipitazioni cadute anche in Piemonte "non sono sufficienti a compensare il gap precedente e il quadro resta di siccità severa o estrema a seconda delle singole aree". Per quanto riguarda i grandi laghi alpini si segnala che il Lago Maggiore ha recuperato quattro centimetri rispetto a sette giorni fa, con un valore attuale di 8,2 centimetri sullo zero idrometrico di Sesto Calende che equivale ad una capacità di riempimento pari al 31,4%. Invariato il Lago di Como con un incremento di un solo cm rispetto la settimana precedente. Cinque centimetri in più per il Lago di Garda e Lago di Iseo.
Il prossimo Osservatorio sulle crisi idriche è fissato al 14 aprile.
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