Emilia-Romagna hub nazionale per gas e rinnovabili, con Ravenna disponibile a ospitare la piattaforma per la rigassificazione e un parco eolico. Il tema è stato al centro di un incontro oggi in Regione a Bologna tra Roberto Cingolani e Stefano Bonaccini. "Qui le condizioni per realizzare le infrastrutture strategiche per l'Italia", ha detto il ministro per la Transizione ecologica. Nell'incontro è stato condiviso il progetto per il rigassificatore, definito strategico per raggiungere l'obiettivo di autonomia energetica fissato dal Governo italiano. "Oggi abbiamo parlato di futuro come mai in precedenza", ha aggiunto Cingolani.
Il terminale marino presente a Ravenna, spiega la Regione Emilia-Romagna, permetterebbe tempi di attivazione della piattaforma di stoccaggio e rigassificazione inferiori ai 12 mesi, rispetto ai tre anni altrimenti necessari per la costruzione di una nuova struttura altrove. A pesare in positivo sulla candidatura della città romagnola sarebbe anche il gioco di squadra, in un'operazione che vedrebbe la collaborazione fra Governo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Autorità portuale e l'intero comparto ravennate, insieme a Snam, che gestisce la rete di distribuzione del gas, e Saipem.
Il progetto si svilupperebbe intorno a un ormeggio esistente, oggi in concessione a un gruppo privato, anch'esso da coinvolgere, in un distretto vocato all'energia, in grado di gestire le verifiche e le implementazioni necessarie, oltre agli investimenti che serviranno. L'obiettivo, spiega la Regione, è avere una unità di stoccaggio e rigassificazione attrezzata a ricevere navi Gnl (Gas naturale liquefatto) del maggior numero di classi possibile attualmente in navigazione, per contribuire in maniera decisiva alla capacità di ricezione e lavorazione di gas liquido che il Governo sta reperendo all'estero in alternativa a quello russo.
L'accordo Usa-Europa per le nuove forniture di Gnl (15 miliardi di metri cubi in più subito e 50 in più dal 2030) rende necessario potenziare il sistema continentale dei rigassificatori. Attualmente, il modo più flessibile e di minor costo per sfruttare la nuova disponibilità di Gnl è impiegare unità galleggianti ancorate in prossimità dei porti. Quello di Ravenna è nelle condizioni di farlo, sottolinea la Regione, nel tratto di mare prospiciente, e quindi non direttamente in porto. "Possibilità ritenuta fra le più efficaci".
Critici gli ambientalisti. "Ancora una volta l'esacerbazione del conflitto russo-ucraino ci pone davanti la fragilità energetica del nostro Paese, che sta compiendo gravi passi indietro sul fronte della transizione", afferma Legambiente Emilia-Romagna. Per l'associazione la scelta di accogliere il rigassificatore "potrebbe rivelarsi un cavallo di Troia nella strategia energetica a medio termine della regione Emilia-Romagna: gli obiettivi del patto per il clima e il lavoro (100% rinnovabile al 2035) così come gli obiettivi indicati all'interno del Piano energetico regionale (27% di rinnovabile sui consumi finali e -40% di emissioni di CO2 al 2030) richiedono di avviare già ora un processo di totale de-metanizzazione ed elettrificazione dei consumi sul territorio regionale". Troppo timida, per Legambiente regionale, le proposte di parco eolico-fotovoltaico, "unica eccezione al business-as-usual del fossile". "Continuare imperterriti con la politica energetica del passato è la prova definitiva che si sta sfruttando il periodo emergenziale per soddisfare le esigenze delle industrie del fossile", concludono gli ambientalisti.
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