È difficile che un attore sfugga all'identificazione con i "suoi" personaggi ed è quindi inevitabile che per il grande pubblico John Wayne sia un cowboy e Peter Sellers uno stralunato commissario di polizia, a prescindere dalle altre figure da loro interpretate. Di Alberto Sordi si è invece detto che in tutti i suoi tantissimi film abbia messo in scena i limiti antropologici, dalla pavidità all'opportunismo, dell'italiano medio di cui sarebbe diventato la più riuscita rappresentazione.
Provenienti dall'Archivio della Fondazione 3M, le immagini si soffermano sui primi piani e su situazioni che potrebbero altrimenti sfuggire, e aiutano ad entrare nel suo mondo fatto di personaggi dai nomi quasi onomatopeici - Sasà Scimoni, Ubaldo Impallato, Antonio Mombelli - cui Sordi sa dare vita con una espressività ogni volta ricca di sfumature diverse. Dietro lo sguardo severo del maestro di 'Bravissimo' e quello baldanzoso del maturo provinciale de 'Il diavolo', le espressioni enfatiche dell'incapace imprenditore de 'Il boom' e la normalità tragicamente spiazzata di cui è vittima il protagonista de 'Il mafioso', si nasconde un'umanità fragile che si muove troppo, ride anche quando non dovrebbe, fantastica imprese che non porterà a compimento, obbedisce alle direttive borghesi più convenzionali e comunque non dimentica mai di indossare giacca, camicia e cravatta.
L'esposizione è realizzata in partnership con ColornoPhotoLife, festival fotografico che dal 14 al 16 ottobre proporrà 'radici e nuove frontiere' attraverso un nutrito programma di mostre, workshop ed eventi: il tema dell'edizione 2022, la tredicesima, sarà 'Acqua, fonte di vita'. (ANSA).
Mostra fotografica ricorda Alberto Sordi e i suoi personaggi
Dal 26 agosto in collaborazione con il festival ColornoPhotoLife