(ANSA) - FERRARA, 01 SET - Frutta, verdura, zucca a volontà
per ripieni e zuppe, niente spezie. La materia prima assaporata
senza altri aromi e apprezzata per la sua qualità, scelta
accuratamente da addetti di corte.
Come ha spiegato la docente, autrice di diversi libri e
pubblicazioni legati allo sviluppo storico delle tradizioni
enogastronomiche, se i ricettari di Lucrezia Borgia non sono
oggi conosciuti, le sue abitudini alimentari sono ricostruibili
a partire dai cosiddetti 'registri della spenderia' (un elenco
in cui i segretari scrivevano quanto acquistato per la cucina e
le necessità quotidiane della corte durante i soggiorni estivi a
Belriguardo), e sono desumibili dalle descrizioni di Cristoforo
Messisbugo, anima dei banchetti della corte estense,
particolarmente legato al marito di Lucrezia, Alfonso I d'Este.
Alla biblioteca Ariostea, inoltre, ha spiegato la docente, è
conservato un manoscritto dei primi decenni del Cinquecento con
oltre 1.200 ricette di cucina, e non solo, che è ormai pronto
per la pubblicazione integrale. (ANSA).
Ferrara svela la cucina rinascimentale di Lucrezia Borgia
Ricettari alimenti e dieta ricostruiti dai registri di spenderia